MXGP 2022, UN’ANNATA TRANSITORIA?

Se ne sono andati sei GP di questa annata per ora non indimenticabile. Proviamo a fare un primo bilancio dopo che un quarto di stagione se n’è già andata. La MXGP si è scoperta povera.



La verità per ora è questa. Dopo Gajser non il vuoto ma il nuovo che avanza, non abbastanza per ora. Lo sloveno è padrone incontrastato del torneo. Ad ogni GP si alternano gli antagonisti ma i valori in campo senza tre pezzi grandissimi (Herlings, Febvre e Cairoli) sono certamente meno appassionanti.

 

Prado in questo momento non sembra ancora in grado di reggere il ritmo e la costanza necessari per essere un avversario credibile. Forse siamo ingannati dalla fantastica stagione passata ma le assenze si fanno sentire molto di più delle presenze.

Il valore assoluto del maggior torneo del nostro sport è calato drasticamente.

 

E non ce ne vogliano i vari Seewer, Coldenhoff, Renaux, Jonass, Beaton, Boogers. Tutti buonissimi manici, ma non in grado di entusiasmare.

 

La transizione a nostro parere dovrebbe portare ad un 2023 con una partenza con tutti i migliori al via e con la crescita di alcuni dei sopra citati. La speranza è quella perlomeno.

Ma deve passare anche da qualche modifica regolamentare. Bisogna cercare di limitare gli infortuni in tutte le maniere.

Anche con piste più sicure, per farci capire potremmo usare il detto “meno è meglio”.

Con la variabile qualifying race da aggiustare. Olsen è solo l’ultima delle vittime di una manche in più inutile e rischiosa. Se deve esserlo, perché lo è, deve valere qualcosa di più di una posizione al cancelletto.

Cara MXGP, prendi spunto dalla F1, o si mettono sul piatto punti iridati oppure è inutile, molto inutile. La logica del Dio denaro diventa controproducente se non ci sono gli attori protagonisti in scena. Bisogna portarli alle manche della domenica possibilmente sani.

Spesso ci arrivano acciaccati, è un dato di fatto.

 

Con le ultime due annate compresse e finite tardi questa era sicuramente la stagione da gestire oculatamente. Non lo si è fatto.

 

 

 

Per chiudere, pillole di MX2.

L’impressione è che quest’anno è come non mai quello del carpe diem.

Tolti Geerts e Vialle che sono un gradino più forti (anche se non sempre costanti) dietro c’è veramente posto per tutti. E alle volte anche davanti.

Andrea Adamo e Mattia Guadagnini devono approfittarne. Il siciliano lo sta facendo (oltre ai piazzamenti c’è un contratto con KTM nel 2023 che lo aspetta) anche grazie a delle aspettative minori rispetto al veneto che era ed è atteso all’alta classifica (se solo trovasse continuità). Ora è il momento di spingere, di osare. Hanno entrambi le possibilità di andare a podio, sempre.

 

 

Dirlo è facile, non è che gli altri ragazzi terribili (De Wolf, Haarup, Benistant, Gifting, Langenfelder) staranno a guardare. Ma i nostri due italiani possono stare davanti a tutti loro, ne siamo convinti.

 

Ci aggiorniamo verso stagione sperando di poter chiedere venia di molte cose dette sopra….

 

 

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