MXE.45 A COVO – IL NUOVO CROSSODROMO DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

Matteo Pesenti ci parla del nuovo crossodromo in fase di ultimazione a Covo (BG), una nuova realtà nata dalla passione di un imprenditore 38enne determinato a realizzare un centro di ritrovo per i tanti appassionati della bassa provincia bergamasca, una zona dove manca un impianto permanente.


Ciao Matteo, da parte di tutto lo staff di MxReport.it innanzitutto i nostri complimenti perché è sempre una bella notizia veder nascere un nuovo impianto.

 

Quando sei partito e com’è nata l’idea di costruire un crossodromo?

Ciao a tutti, fino a tre anni fa ho sempre fatto lavori stradali, movimento terra e poi per una serie di problematiche mi sono staccato dal nucleo familiare, perché eravamo un’azienda formata da tutti i miei parenti ed ho iniziato a intraprendere questa nuova avventura.

Sono partito dal 2016 con la burocrazia, con le prime domande, le prime valutazioni di impatto ambientale per il rumore e le polveri. Da li poi pian piano ho cominciato a fare tutto quello che serviva, tutte le varie procedure che servono oggi per costruire da zero un nuovo impianto sportivo.

Nel giro di tre anni abbiamo ultimato un po’ tutta le varie pratiche, è una realtà un po’ diversa quella di costruire un impianto ex-novo rispetto ad altre piste che esistono da 10-15 anni, la burocrazia è cambiata parecchio negli ultimi anni.

Logicamente la provincia di Bergamo, non avendo finora una pista da motocross, un’area sportiva del genere, tutti i vari enti che abbiamo dovuto per forza di cose interpellare hanno preso in mano quello che era la legge l’hanno spulciata e mi ha fatto tutte le verifiche del caso per cui modifiche su modifiche per capire se tutto potesse andar bene e fosse a norma della legge attuale.

Devo dire che non ho trovato nessuno in particolare contrario al progetto e sono stati tutti collaborativi e positivi. Anche io prima di tutto volevo che tutto fosse a norma di legge attuale, anche perché si parla di un investimento economico importante e a medio-lungo termine, infatti ora abbiamo i permessi per 30 anni.

Il logo della nuova pista bergamasca

Era un terreno di proprietà che hai riconvertito come area sportiva?

Si è un terreno di famiglia, di mia madre che abbiamo riconvertito ad area sportiva. Non abbiamo vicini a cui potremmo dare fastidio nel raggio di 300 metri, ma comunque tutto attorno alla pista abbiamo predisposto delle barriere naturali per attutire il rumore e le polveri alte 5 metri.

L’amministrazione comunale ti è venuta incontro?

Devo dire che tutta l’amministrazione comunale è stata fantastica, senza l’aiuto del sindaco Andrea Capelletti e dei tecnici comunali che comunque sin da subito sono stati molto favorevoli e mi hanno aiutato parecchio per la realizzazione di tutto il progetto, soprattutto nell’aspetto burocratico, sarebbe stato impossibile secondo me. L’area in sé è una bella zona, 80mila metri quadrati e il progetto è piaciuto fin da subito all’amministrazione. Il sindaco era già favorevole ancora prima di presentare il progetto, perché è un sindaco giovane e moderno con voglia di fare e creare nuove attrazioni e aree di intrattenimento. Per esempio sempre nel comune di Covo è stata riconvertita un ex cava utilizzata per la costruzione dell’autostrada Brebemi in un laghetto per il wakeboard.

 

Siamo in una zona pianeggiante quindi sarà un crossodromo artificiale, che tipo di terreno avrà?

Il terreno sarà prevalentemente in sabbia mischiata con una piccola percentuale di terra, qui in zona Bergamo il fondo in genere è molto sassoso, a differenza di molte altre piste più a sud della Lombardia con un terreno già di base sabbioso o comunque di terra adatto a questo scopo.

Quindi abbiamo optato tanto per ripulire un attimino tutto quello che era la terra usandola per fare i salti e via dicendo, poi sopra a questa faremo un mix di terra e sabbia per un metro circa di profondità.

La cosa sfavorevole è che sabbia la devo riportare con tutti i costi che comporta, mentre la cosa favorevole è che sicuramente non avremo problemi di drenaggio quando piove e per l’inverno riusciremo a garantire l’accesso costante anche quando il meteo è inclemente.

 

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Verrà omologata Fmi? Anche Uisp o altro?

Sicuramente avremo l’omologazione Fmi, poi appena avremo in mano quella penso di fare anche la Uisp, perché in zona ci sono molti tesserati e poi vedremo in base alle richieste che abbiamo, ma prima sto aspettando quella Fmi. Siamo in attesa di poter fare il corso per il responsabile di pista che deve essere sempre presente come da nuovo regolamento 2020.

Attualmente la pista in sé può essere omologata di 1° categoria, ma mancano 2mila metri quadrati di paddock e quindi per ora partiremo con la 2° categoria, con l’obiettivo di arrivare alla prima categoria in poco tempo.

Poi si vedrà andando avanti, sono partito subito così anche perché per me rifare la pista è un costo davvero non indifferente ed ho preferito fare il tracciato già in versione definitiva o quasi. Poi ci sarà a parte anche un’altra pista a fianco più piccola per altri scopi per esempio per i più piccoli.

 

Inizialmente verrà utilizzata per allenamenti, l’idea è di fare gare ecc.?

Sì, sicuramente non quest’anno, ma l’idea è di organizzare alcune manifestazione competitive a partire dal 2021. Ora per i primi mesi volevo capire come tenere la pista, il terreno ecc. poi una volta aggiustato il tiro partire con le gare.

 

Hai già un motoclub con tesserati ecc.?

Si per forza, dovendo chiedere l’omologazione da gennaio siamo già partiti col motoclub affiliato alla Federazione Motociclistica Italiana e che si chiama MXE.45, il nome prende l’iniziale di mio papà Enzo che è morto pochi mesi dopo la mia nascita mentre il numero è il suo anno di nascita ed il mio numero porta fortuna in gara.

 

Hai un gruppo di amici e/o appassionati che ti aiuta ?

Tutto questa prima fase l’ho portata avanti da solo, con l’aiuto di mia moglie e dei miei familiari. Ho comunque un gruppo di amici enduristi, con cui si fanno a volte uscite a livello amatoriale più che altro per divertimento, i quali quando avrò bisogno di aiuto ci saranno sempre.

 

Come hai pensato la pista per il discorso sicurezza? Inoltre come verrà lavorata e sistemata durante la settimana?

Ho pensato in primis alla sicurezza, ho cercato di studiare mentre facevo la pista di dare l’accesso a 360° ai mezzi di soccorso per cui potrei arrivare in qualsiasi punto della pista senza difficoltà e in pochi minuti visto purtroppo il numero sempre maggiore di incidenti negli ultimi anni.

Con la superficie che avevo potevo farmi due piste che anche belle, ma ho preferito studiare il tutto per avere il massimo possibile in quanto a sicurezza. Sto pensando anche di fare un punto al centro del tracciato dedicato esclusivamente all’atterraggio dell’elisoccorso.

La lunghezza della pista è circa 1700 mt e 8 mt di larghezza minima anche sui salti, sempre per un discorso di sicurezza e maggiore divertimento. In questo modo avremo più traiettorie, per principianti e gente più esperta.

Avremo l’irrigazione, non ne metterò tanti in diversi punti della pista, ma al massimo 10-12 irrigatori in punti non pericolosi per i piloti che coprono tutta l’area di 50mila mq. Si vedrà poi quanto e come bagnare in base al fondo e come risponderà, per questo che il primo anno non volevo organizzare gare, per imparare a come gestire il tutto.

Sicuramente avremo i primi 2-3 giorni della settimana dove sistemeremo magari solo le rampe mentre il resto sarà più bucata, poi dal giovedì e venerdì la passeremo tutta per averla tutta liscia a biliardo per il weekend.

Sto provando a usare per la manutenzione ordinaria della pista un gatto delle nevi, data la sua larghezza di 6 metri, per avere un mezzo veloce quando serve dare una sistemata durante le giornate di apertura.

Abbiamo pensato anche alla visibilità, infatti su tutto il perimetro esterno abbiamo sfruttato le barriere naturali realizzando dei gradoni dove fare stazionare il pubblico che potrà vedere comodamente tutta la pista.

Inoltre la partenza sarà ancora più visibile, perché è rialzata di 4 metri sullo stile della pista della MXGP a Matterley Basin in Inghilterra.

La pista magari non sarà così tecnica per i piloti più esperti e veloci, ma sarà scorrevole e divertente per tutti. Non ho voluto fare ostacoli troppo impegnativi sempre per un discorso di sicurezza. Negli ultimi anni le moto si sono evolute parecchio e secondo me anche i tracciati si devono evolvere per minimizzare il più possibile i rischi.

Un’altra idea che ho è quella di fare due zone tipo “vasche” in pura sabbia come si vede in alcune gare di Supercross, devo valutare anche in base al cronometro e ai tempi sul giro.

uno scorcio della pista durante le fasi della costruzione

Cosa manca attualmente per terminare i lavori?

Allora il grosso della pista è fatto, mancano gli impianti di irrigazione e quello elettrico per montare l’Eye-Track sui salti. Dopo aver ultimato gli impianti farò l’ultimo strato finale del terreno della pista.

L’idea era quella di aprire agli allenamenti a fine aprile, ma ora con questa emergenza è tutto bloccato e aspetteremo ovviamente che la situazione migliori. Non è il momento di rischiare neanche per noi per lavorare sulla pista, abbiamo aspettato tanto e attendere qualche mese in più non mi cambia niente.

 

Bene grazie Matteo e in bocca al lupo per tutta questa nuova avventura, speriamo di vederci presto all’inaugurazione della pista!

Crepi e grazie, sicuramente organizzeremo qualcosa per la prima apertura. Un saluto a tutti i lettori di MxReport.it!

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