ITALIANO JUNIOR 2022, TANTA CARNE AL FUOCO

La finale di Mantova ha chiuso l’annata dei giovani piloti italiani. Lo Junior si dimostra sempre più competitivo e ricco di spunti.



 

 

Iniziamo dal clima e dall’ambiente dello Junior. Negli ultimi anni a livello di contorno si è sicuramente ridimensionato. Ma questa sorta di ambiente pane e salame ha fatto benissimo ai ragazzi che hanno modo di crescere un pelo più lontano dai riflettori.

Se la mancanza di “colore” è stata sostituita da una cura più attenta dei dettagli in pista, tecnici e fisici, i primi a trarne vantaggio sono proprio i protagonisti, i ragazzi.

 

Il clima che si respira in gran parte del paddock è quello giusto per la loro età, avranno tempo di fare ed essere professionisti, sempre che lo vogliano e ci siano le capacità. Per ora preserviamoli.

In questo 2022 abbiamo notato molti più profili buoni per il futuro del motocross nostrano che negli anni precedenti. E non è un caso secondo noi.

 

 

 

 

C’è un bel vivaio, sicuramente quest’anno diversi ragazzi ci hanno impressionato per la loro velocità. Sia nella 125 che nella Senior 85 abbiamo assistito ad un torneo veramente interessante e divertente.

 

Iniziamo dalla 125. Zanchi quest’anno aveva una marcia in più di tutta la concorrenza. In tutte le finali ha lasciato solo una manche agli avversari per un suo errore mentre era al comando. Onore al nuovo campione che però nel 2023 passerà alla 250 e lascerà spazio a tanti agguerriti avversari.

 

La schiera dei novizi quest’anno è più folta del solito. Simone Mancini è quello che ha impressionato di più al suo primo anno. L’unico a spezzare il dominio di Zanchi vincendo una manche. Il giovane marchigiano prenota un posto tra i protagonisti del prossimo anno in campo nazionale e non.

 

 

 

 

Alfio Pulvirenti conquista la medaglia di bronzo. Il ragazzo va forte ma ha incontrato sulla sua strada in questi due anni gente del calibro di Lata e Zanchi. Il potenziale c’è tutto ma anche questa volta è manca qualcosa. Gli rimane la prossima stagione per portare a casa il titolo a meno che non voglia passare in anticipo alla 250.

Dopo i primi tre c’è un gruppetto di piloti al primo anno nella categoria cadetta. Per tutti loro prevediamo un futuro interessante.

 

 

 

A partire da Brando Rispoli che ha fatto vedere ottime cose ed ha impensierire i primi in diverse occasioni. Vedremo se il passaggio a Yamaha in un nuovo team gli sarà utile per fare il salto in avanti e lottare per la vittoria.

Stesso discorso per Alessandro Gaspari che ha vissuto una parte centrale di stagione difficile per poi finire in crescendo. Anche da lui ci aspettiamo tanto.

Mattia Barbieri è andato un po’ al di sotto delle aspettative ma non ci stupirebbe di vederlo tra i primissimi nel 2023.

Per Nicola Salvini un 2022 in salita condizionato da un infortunio che lo ha tenuto fuori per diverso tempo.

Anche Maurizio Scollo avrà un’altra occasione per stare la davanti. Ma deve colmare il gas questo inverno.

 

 

 

Francesco Gazzano saluta la compagnia e passa alla 250 con una stagione al di sotto delle aspettative. Speriamo che il cambio di cilindrata gli faccia bene.

 

Occhio a chi salirà dalla 85, ad iniziare dal campione Niccolò Mannini. Il giovanissimo toscano sembra in grado di inserirsi nelle parti alte della classifica sin da subito. Quest’anno è andato fortissimo. Poi gli strascichi del Covid lo hanno debilitato e rallentato. Ha fatto suo l’italiano Senior 85 comunque.

 

 

I suoi rivali di quest’anno hanno altrettante chance di proseguire la loro carriera in modo significativo.

Mantovani (che ha pagato caro la mancata iscrizione all’ultima prova di Mantova), Utech, Alvisi, Pini e Martorano sono ottimi profili. Sarà il duro lavoro ed il tempo a darci tutte le risposte sul loro avvenire.

 

Tra i più piccoli i nomi di Uccellini ed Assini sembrano evidenti se dobbiamo indicare chi possa emergere in futuro. Ma alla loro età in molti potrebbero fare grandi step da un anno all’altro. Li terremo tutti d’occhio seguendo questo campionato sempre più attentamente.

 

 

 

 

La chiusura va ai genitori. Per favore cercate di fare dei vostri figli il meglio. Fateli lavorare sodo. Insegnate la sportività e la cultura della sconfitta per affrontare al meglio una fase molto delicata della loro vita. Quest’anno abbiamo visto tante belle scene tra i figli e i loro familiari, ma anche qualche atteggiamento da evitare (da entrambe le parti).

Se son rose poi fioriranno sicuramente.

 

 

Ci vediamo il prossimo anno in pista, per divertirci, vincere e perdere insieme.

 

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