INTERVISTE AI MECCANICI DEL MX: TOMMASO MOZZONI

Inziamo una serie di interviste “tecniche” rivolte a chi sta dietro le quinte dei campionati di motocross più importanti. I meccanici spesso sono l’ombra dei piloti, ma sono una parte fondamentale per il risultato finale. Oggi andiamo a conoscere meglio Tommaso Mozzoni, marchigiano meccanico del team Standing Construct GasGas Factory Racing MXGP.


Foto: MXGP.COM

– Qual’è l’attrezzo che utilizzi di più, di cui non potresti fare a meno?
Ad essere sincero non ci sono attrezzi più o meno indispensabili, ma sicuramente l’attrezzo che utilizzo di più è la chiave dinamometrica. Infatti tendenzialmente cerco di serrare ogni bullone con l’adeguata coppia (Nm), questo serve ad evitare attriti eccessivi tra gli organi di collegamento e/o scorrimento durante il serraggio. Utilizzarla è inoltre importante perché nelle moto da GP si dispone di viti di materiali diversi che a loro volta hanno differenti carichi di rottura.

– Come si è evoluta la tua attrezzatura dagli inizi?
Inizialmente utilizzavo attrezzi e chiavi economiche rimediate da amici e parenti e serravo ogni bullone manualmente senza l’utilizzo della Chiave Dinamometrica, che al momento era solo un sogno nel cassetto. Poi mio padre mi ha regalato la mia prima cassettiera professionale e da li la mia attrezzatura si è evoluta di anno in anno: un tempo gli attrezzi erano molto massicci, oggi invece le chiavi professionali sono molto più resistenti, leggere, ergonomiche e ben bilanciate.

– Come si è evoluto il tuo lavoro da quando hai iniziato?
Inizialmente lavoravo spesso a domicilio e riparavo le moto degli appassionati che vivevano nei pressi della mia città. In seguito ho costruito sotto casa il mio “reparto corse” dove ho cominciato a preparare le moto da gara per il campionato italiano MX 125cc. Negli anni a venire ho lavorato nel Campionato Italiano MX Elite ed in seguito nel MXGP dove ancora oggi opero come meccanico da gara per Standing Construct GasGas Factory Racing.

La grande crescita del livello di competizione tra i piloti che abbiamo visto negli ultimi anni, ha fatto si che anche i team e le case costruttrici abbiano fatto un grosso salto di qualità nello sviluppo delle moto che è in continua evoluzione. Ogni pilota ha sempre più bisogno di una moto “cucita su di lui” per poter esprimere al massimo le sue potenzialità, in questa categoria ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. Ovviamente crescendo di livello le soddisfazioni sono aumentate, così come le responsabilità.

– Sei stato fin da subito il meccanico di Ivo?
No, ho cominciato come meccanico di Alessandro Valeri (MX 125cc); l’anno successivo sono stato meccanico di Simone Croci (Elite MX2) in sella alla KTM del Team Fly Over Racing. Nel 2018 ho cominciato a lavorare con Ivo nel MXGP, quell’anno correva con la Yamaha 450cc del Team JK Racing e nel 2019 siamo passati a Standing Construct KTM Racing finché nel 2020 abbiamo corso con Standing Construct GasGas Factory Racing quella che per adesso è stata la nostra ultima stagione insieme.

– Come ti sei avvicinato al mondo delle moto?
Mio padre è un appassionato e fin da piccolissimo guardavo VHS del mondiale motocross. La mia prima moto l’ho ricevuta da lui all’età di 3 anni, dopo che era tornato da un viaggio di lavoro in Sicilia. Inutile dire che questa passione è cresciuta fino ad arrivare a vincere diversi titoli regionali minicross, due titoli Nazionali Enduro, un podio di giornata nella WEC Youth cup 125cc e la partecipazione alla Six Days in Messico con la Nazionale Italiana.

– Che altri lavori hai fatto prima di fare il meccanico?
Dopo un grave infortunio ho deciso di smettere di correre in moto e da li ho dovuto iniziare a rimboccarmi le maniche. Inizialmente ho fatto tanti lavori per guadagnare e mettere da parte qualche soldo: ho lavorato come procacciatore d’affari e per tre anni ho lavorato in fabbrica, ma naturalmente trascorrevo il mio tempo libero a sistemare le moto degli amici.

– Com’è il rapporto con il tuo pilota?
Per me il rapporto con il pilota è la chiave del successo: se nel box c’è un clima sereno il pilota sarà più rilassato e può potenzialmente correre una gara migliore. Come meccanico devo essere anche un buon osservatore ed essere in grado di discutere
 argomenti di miglioramento prestazionale, sia dal punto di vista tecnico della moto che per quanto riguarda la velocità, le partenze ecc. Come in ogni ambito è importante il rispetto reciproco e la condivisione dei successi e delle sconfitte.

– Di cosa ha maggiormente bisogno il tuo pilota?
Ogni pilota ha caratteristiche diverse e necessita a sua volta di particolari attenzioni. Ad oggi con Brian Bogers ho fatto solo un paio di giorni di test, ci stiamo conoscendo e sto iniziando a capire quali sono le sue necessità, comunque lui sa di avere il pieno sostegno da parte mia e di tutto il Team Standing Construct GasGas Factory Racing e credo che questa sia la cosa più importante.

– Cosa significa per te fare il meccanico di Motocross?
Per me fare il meccanico di Motocross significa aver raggiunto un grande obiettivo e sono soddisfatto di far parte di uno tra i migliori team nel “circus” mondiale. In Standing Construct GasGas Factory Racing ho trovato una “seconda famiglia” formata da meccanici esperti da cui posso imparare ogni giorno ed un ottimo Team Manager che mi da l’opportunità di lavorare nel migliore dei modi, crescendo professionalmente giorno dopo giorno. Mai smettere di imparare!

 

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